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XXXI.

Ben sarian dolei le preghiere mie,
Se virtù mi prestassi da pregarte;
Nel mio terreno infertil non è parte
Da produr frutto di virtù natie.

Tu il seme se’ dell’ opre giuste e pie,
Che là germoglian dove ne fai parte;
Nessun proprio valor può seguitarte,
Se non gli mostri le tue belle vie.

Tu nella mente mia, pensieri infondi,
Che producano in me si vivi effetti,
Signor, ch’io segua i tuoi vestigi santi:

Ed alla lingua mia chiari e facondi
Sciogli della tua gloria ardenti detti,
Perchè sempre io ti lodi, esalti e canti. —