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V.
Non è colpa maisempre empia e mortale
Per inmensa bellezza un grand’ amore,
Se poi si lascia rammolito il core
Si, che ’l penétri un bel divino strale.
Amore sveglia e muove e impenna l’ale
Per alto volo; ed è spesso il suo ardore
Il primo grado, onde al suo creatore,
Non ben contenta qui, l’anima sale.
L’amor, che di teparla, in alto aspira,
Ned è vanno e caduco; e mal conviensi
Arder per altro, a cuor saggio e gentile.
L’un tira al cielo, e l’altro a terra tira;
Nell’ alma l’un, l’ altr’ abita nei sensi,
E l’arco volge a segno e basso elei v.