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VII.

Dimmi di grazia, Amor, se gli occhi miei
Veggono ’l ver della beltà ch’io miro,
O s’io l’ho dentro il cor; ch’ovunque io giro,
Veggio piu bello il volto di costei.

Tu’l dei saper, poiché tu vien’ con lei
A tormi ogni mia pace, ond’io m’ adiro,
Benchè nè meno un sol breve sospiro,
Nè meno ardente foco chiederei. —

La beltà che tu vedi, è ben da quella;
Ma cresce, poich’a miglior loco sale,
Se per gli occhi mortali all’alma corre.

Quivi si fa divina, onesta e bella.
Come a sè simil vuol cesa immortale;
Questa, e non quella agli occhi tuoi precorre.