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X.

Veggio co’bei vostri occhi un dolce lume,
Che co’mici ciechi già veder non posso;
Porto co’vostri passi un pendo addosso,
Che de’miei stanchi nonfu mai costume.

Volo con le vostr’ali denza piume,
Col vostro ingegno al ciel sempre son mosso;
Dal vostro arbitrio son pallido e rosso,
Freddo al sol, caldo alle più fredde brume.

Nel voler vostro sta la voglia mia,
I miei pensier nel cuor vostro si fanno,
Nel vostro spirto son le mie parole.

Come luna per sè sembra ch’io sia;
Che gli occhi nostri in ciel veder non sanno,
Se non quel tanto che n’accende il sole.