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XIII.

Com’esser, Donna, puote (e pur sel vede
La lunga esperienza che pie dura
Immagin viva in pietra alpestre e dura,
Che ’l suo fattor, che morte in breve fiede?

La cagion all’ effetto inferma cede,
Ed è dall’arte vinta la natura,
Jo ’l so, ch’amica ho si l’alma scultura,
E veggo il tempo omai rompermi fede.

Forse ad amendue noi dar lunga vita
Posso, o vuvi nei colori o vuvi nei sassi,
Rassembrando di noi l’affeto e ’l volto:

Sicchè mill’ anni dopo la partita,
Quanto tu bella fosti, ed io t’amassi,
Si veggia, e come a amarti non fui stolto.