[58]XXIX.
Arder solea dentro il mio ghiaccio il fuoco,
Or m’è l’ ardente fuoco un freddo ghiaccio,
Disciolto amor quell’ insolubil laccio,
E doglia or m’è, che m’era, festa e gioco.
Quel primo amor, che mi diè posa e loco,
Nelle miserie mie n’è grave impaccio
All’ alma stanca; ond’io gelido giaccio,
Com’ uomo a cui di vita riman poco.
Ahi cruda morte, come dolce fora
Il colpo tuo se, spento un degli amanti,
Cosi traessi all’ ultim l’altro, ora!
Jo non trarrei or la mia vita in pianti,
E scarco del pensier che m’ addolora,
L’aer non empirei di sospir tanti.